martedì 4 novembre 2008

Lamette a Lucca

Lamette a Lucca
Testo del poverello, foto e note di Sbrò...

Diciotto o diciannove ore fa dormivo sul pavimento di un treno diretto a Formia, dopo essermi scolato una bottiglia di rosso in solitario per conciliare il sonno: l´epilogo più scontato che si possa immaginare per una trasferta lucchese risoltasi in quattro giorni di felice vagabondaggio, e di cui mi sarebbe francamente impossibile annotare un diario dettagliato. Non c´è bisogno di conoscermi troppo a fondo per sapere che in queste occasioni riempio continuamente il serbatoio di benzina, e lo faccio deliberatamente. Voglio che al turbine delle emozioni naturali e necessarie si aggiunga dell´altro, e non mi sento affatto colpevole nel prendermi quello che voglio, anzi lo considero un mio diritto e un mio dovere. Mi spiego meglio: a volte si guarda a queste manifestazioni come a delle gran vetrine dove mettersi in mostra, e mentre si è tutti impegnati a rimirare la perizia tecnica di questo o quel tratto, ci si dimentica che il pennarello in fondo non è che la punta dell´iceberg. Avete mai realizzato quanta umanità, quanta bontà ci sia nell´urgenza di comunicare? È una dimensione palpabile, intensissima, di cui ho piena cognizione soltanto nei momenti in cui il down etilico - complice il contatto diretto e assoluto - cede il posto a veri e propri lampi, squarci di sinergie mentali memorabili. E allora mi accorgo di quanto siano ricchi moralmente tutti gli amici con cui Lamette interagisce. È il momento magico in cui quello che a primo impatto sembrerebbe uno zoo di animali sottosviluppati, con ogni esemplare rinchiuso nella gabbietta del proprio loculo-stand, diventa un manicomio elettrico; qualcosa di anarchico e pericoloso. Non voglio citare nessuno perché non voglio far torto a nessuno. Sono tutti ugualmente meritevoli. Meritevoli perché portano avanti le loro cose con coraggio e onestà. Meritevoli perché aspettano solo il "la" per generare conversazioni interminabili e ricche di contenuti. Meritevoli perché quando c´è da autografare un book alla polizia si danno tutti per dispersi. Meritevoli, infine, perché soltanto grazie a loro il fumetto italiano non è ancora sinonimo di teenagers brufolosi vestiti da supereroi, nerds del cazzo che vorrebbero avere la bellezza e la forza e la sincerità che non hanno, e altri prodotti lobotomizzati tipici della società consumistica di tipo giappoamericano che questa Italia di merda - delle masse ripugnanti, frustrate e sentenzianti - vorrebbe propinarci ad ogni costo. Tutto quello che si dovrebbe volere dalla vita è andasse a beve de´ grappini, interagire, essere felici. Chi non ha capito questo per me può anche cessare di esistere. Uno in meno.

Grazie a tutti, vi abbraccio di cuore,

Simone Lucciola alias il poverello.



Il loggiato che ospitava la Self Area




Il distributore automatico di fumetti






Uno dei luoghi che ci ha ospitato





Bimbe contrabbandano Tex a 2 euri





Lucho e signora più angioletto Alex Tirana posano dietro il loculo di Lamette




Oltre il cosplaying: signorina mostra il suo tattoo



Nera ninfa si nutre...





Serpi in petto: Camilla e Giovanna




Stazione di Lucca: Sbrò e Alex Tirana



MaicoleMirco senza Mirco





Il poverello, Fabrizio la Scimmia, AKAB, Jaime la Scimmia



Il sommo pontefice Ratigher fa mea culpa...





LRNZ




Dettagli fetish gradevoli...





Il nostro loculo alla fine della fiera

6 commenti:

Officina Infernale ha detto...

hell'O boys e' stato un piacere peccato per il pochissimo tempo...la roba che ho preso da voi spacca di brutto!!!!

ilpoverello ha detto...

Grande Moz! Sicuramente ci sarà occasione di vederci in un frangente meno incasinato, così com'è certo che si collaborerà ancora: Grazie ardecore per aver apprezzato!

Anonimo ha detto...

se ancora avevo i tex di mio papà venivo a spingermeli a du' euri accanto ai bambini, cazzo quanti erano, chissà che fine hanno fatto.
magari il prossimo anno ce vengo che mai mi son luccato, belli e bravi come sempre.

marchebbau

ilpoverello ha detto...

Manco io m'ero mai luccato prima d'ora: che me so perso, Marco!

alex tirana ha detto...

Sei veramente una testa calda.
Se mi trovi un posto da mezza cucchiaia mi trasferisco a Formia.

ilpoverello ha detto...

Te lo sconsiglio, Alex: qua non si trova manco un posto da cucchiara americana!